Una forma di Reiki, designata col nome ideografico cinese Ling Qi.

Condivisione aperta sul significato essenziale del Reiki, designato col suo nome ideografico cinese: LINGQI.

L'azione delle “Energie benevolenti del Cielo”


L’osservazione etologica nei mammiferi ha dimostrato la necessità fisiologica dell’assistenza post-natale per il corretto sviluppo di ogni nuovo essere, specificatamente attraverso individui della stessa specie.
Nel cucciolo dell’uomo, tale processo assume una lunga durata ed un’importanza eccezionale (1).
La cosiddetta “funzione materna” non è una funzione esclusiva della madre biologica, ma di colui/coloro attraverso cui il piccolo riceve attenzione specifica e contatto fisico.

Il bambino, soprattutto nella prima infanzia, costituisce un sistema aperto/accoppiato con uno o più individui adulti della stessa specie (esso forma, cioè, una “diade” con l’operatore), attraverso cui riceve una qualità di energia-informazione specifica per il suo sviluppo.
L’assetto psicologico dell’operatore (il suo sistema culturale e la sua storia personale) è implicato in tale rapporto, ma NON ne costituisce l’aspetto fondamentale. Tutto avviene come se il campo indispensabile alla crescita fosse mantenuto da alcuni impliciti della presenza dell’operatore: l’attenzione finalizzata, il contatto e la comunicazione fisica e verbale, la disposizione disinteressata, la presenza consapevole.
Tali impliciti sono difficilmente esauribili in una enumerazione, poiché attributi di una qualità metapsicologica complessa, immanente, innata e trascendente la personalità. Non abbiamo sviluppato se non di recente, nella Psicologia occidentale, un’attenzione a quest’ambito del funzionamento umano, pur trattandosi di un ambito sicuramente fisiologico e “normale” (2).
Il Pensiero medico Tradizionale Cinese sintetizza in modo utile la questione: gli “Shen” con cui è in contatto l’operatore materno vicariano le funzioni accoppiate del bambino, sino a quando esso non svilupperà la sue analoghe e proprie facoltà di connessione con questo piano di funzione.

Gli “Shen” rappresentano, nella Medicina Tradizionale Cinese (MTC) l’espressione sul piano umano di tutte le possibilità di vita e di coscienza a cui un essere è connesso: sono l’aspetto operativo in una forma individuale (“qi” personale) delle Energie-Intelligenze immateriali del Cielo (cioè dell’ambito di esistenza a cui ogni forma partecipa).

Sulla base di questa premessa sintetica, prestiamo attenzione adesso – a titolo esemplificativo- alla ricostruzione di una scena di corrente osservazione.
Un bambino di 3 anni è nella stessa stanza con la madre. Il bambino è frustrato nel suo gioco, nervoso. La mamma, sul divano all’altro capo della stanza, sta seguendo un programma televisivo. Il bambino, lamentandosi sommessamente, va verso la madre e le si sdraia su un fianco. La mamma apparentemente non fa nulla, nemmeno si volta a guardarlo, tuttavia la sua presenza è accogliente. Può darsi che allunghi una mano ad abbracciarlo, non è questo l'essenziale, ciò che è essenziale è semplicemente la sua presenza ed il contatto fisico che avviene tra i due. Il bambino sta per un paio di minuti a contatto con la madre, in silenzio. Il suo respiro lentamente si modifica sino a diventare più regolare, le lacrime smettono di scendere, gli occhi si fanno più luminosi. Il bambino si alza e ritorna tranquillo ai suoi giochi.
Si può sostenere che la madre abbia “guarito” lo stato di disagio emozionale di suo figlio, in una sorta di “therapeutic touch”.
Ma si può, con più accuratezza, anche sostenere che il bambino si sia “autoguarito” attraverso il contatto con la madre.
Da questa scena può desumersi un dato tanto ovvio quanto essenziale: la madre ha fatto da “induttore per contatto” di quella che avevamo prima definito una "Intelligenza immateriale ordinatrice delle energie individuali del richiedente" (cioè “Shen” presenti nel rapporto diadico).

Una considerazione analoga potremmo fare nel caso che il cane di casa venga ad appoggiarsi sulle nostre gambe per qualche minuto e poi riprenda il suo posto. È un gesto preciso. Noi mediamo un potere nei confronti del cane.

Ogni essere, e l’uomo in particolare in riferimento agli altri esseri, ha la facoltà di mediare un’energia informazionale utile al riequilibrio fisiologico di un altro essere.
La “imposizione delle mani” è un leit motiv della storia del genere umano in ogni cultura, da quelle tribali a quelle monumentali, nella vita familiare, sociale e religiosa.


ALCUNE CONSIDERAZIONI PRELIMINARI

In terminologia medica cinese tradizionale - designando col nome di QI il complesso delle energie individuali di un singolo essere o forma materiale- abbiamo osservato che esiste un più vasto ambito di energie informazionali immateriali con cui esso è in contatto labile: questo contatto si può, in qualche modo, interrompere ed anche può essere facilmente ripristinato ad alcune condizioni.
Le condizioni sono che il sistema individuale abbia una fondamentale posizione di apertura, che un altro sistema individuale svolga la funzione di tramite, e che fra i due vi sia un contatto.
Si tratta di impliciti per nulla scontati ed ai quali dovremo ulteriormente tornare.
Completiamo tuttavia alcune considerazioni.

Se osserviamo il “rapporto energetico” che avviene tra gli uomini e gli animali, le piante e persino le forme degli gli ambienti naturali, vedremo che tali oggetti, spesso alla mercè della mente psicologica umana, possono tuttavia beneficiare della presenza degli shen umani, cioè della sua presenza meta-psicologica (3).

Pertanto, che nome significativo potremo dare a quel complesso di energie immateriali ordinatrici delle forme individuali con cui ogni singola forma è in contatto e con cui può ripristinare un contatto?

Se il termine “Shen” designa genericamente tali energie nel loro rapporto con l’uomo, come designare l’intero complesso di “Energie Celesti” che nutre, connette e sviluppa ogni forma esistente sulla Terra?
Come designare il tipo di energia in gioco?

Non è un concetto lontano da quello che, in ogni epoca, è stato chiamato con parole più o meno corrispondenti a “Benedizioni del Cielo” o “Energie Benevolenti del Cielo”.
Il linguaggio ideografico cinese arcaico ha una forma assai elegante per raffigurare questo concetto.

(vedi Ideogramma)


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(1)     In termini scientifici, la questione si è imposta negli anni ’50 con i lavori di Bowlby, Ainsworth, ecc., e costituisce la base per le moderne teorie dello sviluppo.
(2)     È già stato fatto rilevare che i normali parametri psicologici di salute mentale (capacità d’insight, di amore disinteressato, empatia naturale, buon senso, agio fisiologico, ecc.) siano in realtà parametri non-psicologici, cioè trascendenti le particolarità psicologiche personali. Nella storia della psicologia occidentale (cfr., ad esempio, De Anima di Aristotele) questo ambito di funzionamento umano è designato come “pneuma” in relazione a “psiche”. Le culture mediche orientali sono molto più dettagliate a riguardo.
(3)     Nei fini generali del presente discorso, consideriamo sufficientemente condivisa l’osservazione dell’azione benefica di un certo tipo di contatto umano su piante, animali e luoghi. Le osservazioni sperimentali alla base del therapeutic touch furono inizialmente condotte sulla qualità di germinazione dei semi d’orzo e sul contenuto di emoglobina nei tessuti.